Una spirale lunga e arzigogolata, profonda e buia come il profondo blu del mare in cui, in un pomeriggio in barca, al largo di Lampedusa, mi ero tuffata, nuotavo e vagavo tra coloratissimi pesci senza avere la minima idea di dove e di che cosa fosse il fondo….. Così è diventata la mia vita, un continuo vagare tra la gente felice ed immaginare di poter tornare ad essere come loro. Tornare a vivere. Tutti mi dicono che sono uno scheletro e, nonostante ciò, io mi vedo enorme, ho una visione distorta della realtà. E’ come se il mio cervello si divertisse a creare illusioni ottiche facendomi vedere un’A. che , in realtà, non esiste. E più capisco che ho voglia di tornare a nuotare felice tra quei pesci e più c’è un’ancora pesantissima che mi tira giù, mi spinge verso il profondo blu, quasi fosse una sfida, quasi volesse obbligarmi a scoprire cosa c’è sul fondo, quasi fosse lì pronta a beffeggiarmi se dovessi mollare il colpo. Ecco che mi ritrovo così in bilico tra voglia di tornare a vivere e quella di continuare per la mia strada, tra la vecchia A., cicciottella ma felice e la nuova A. che ha tagliato i rapporti con tutti ed è rimasta sola con i suoi tanti pensieri che le martellano la testa tutto il giorno. Non capisco più chi sono, non so chi voglio essere, sono smarrita, confusa, triste, stanca e terribilmente sola”. Così scrivevo il […], la prima pagina del mio diario ad un mese dal mio primo giorno di ricovero. Oggi, dopo […] giorni in questo Centro posso dirvi che ho capito chi sono, l’ho capito grazie al lavoro che ho svolto in questi mesi. Dal primo giorno, dal primo secondo in cui ho messo piede qui, ho deciso di mettere da parte la mia cocciutaggine ed affidarmi a tutte quelle persone che sono qui e ci offrono la loro presenza e il loro aiuto per combattere, sconfiggere quel mostro che ha preso parte della nostra vita. Come prima persona ringrazio mia madre, che mi ha dato il numero del Centro, nonostante al momento io l’abbia derisa, ma inconsapevolmente, mi stava salvando la vita. E non mi riferisco solo all’aspetto fisico, mi riferisco a me in quanto persona. Sono entrata qui che avevo lo sguardo spento, non proferivo parola, ed esco sorridente, parlando, forse un po’ troppo, ma quello è congenito. Ringrazio S. che grazie al gruppo obiettivi mi ha permesso di riconoscere alcuni miei limiti e provare a migliorarli, ed essere cosciente di alcune mie qualità, miei pregi dei quali non ne sapevo l’esistenza. Ringrazio G. per tutte le volte che ha sopportato le mie paranoie che, al 90% erano sempre le stesse, ma ha sempre trovato il modo di farmi uscire sorridendo dallo studio. Ringrazio F. perché non so se è l’aria di […], ma da quando ho imparato a ridere, anche grazie a lui, invento barzellette improponibili…. A parte gli scherzi, anche lui ha saputo ascoltarmi ed utilizzare le parole giuste al momento giusto. Ringrazio la mia suorina, specialmente per il buongiorno la mattina a colazione, per il fatto che si prenda cura con dedizione e amore di tutte noi e poi la ringrazio per quel pomeriggio trascorso a discutere del più e del meno, è sempre in grado di migliorarti la giornata. Ringrazio la R. perché in # giorni non l’ho mai vista un giorno senza sorriso e questo basta a spiegare tutto. Ringrazio la mamma M. per i suoi abbracci, i discorsi, le risate e le battute insieme. Ringrazio R. per tutte le volte che mi ha implorato di sistemare l’armadio e per le chiacchere in stanza e ricorderò sempre quando il primo giorno mi ha detto: “il bacio della buonanotte lo puoi dare anche da seduta, non c’è bisogno di compensare”. Ringrazio il M per tutte le volte che mi ha scompigliato i capelli e per le volte che mi ha sgridata, ovviamente meritatissima. Ringrazio I. che per 4 mesi mi ha dovuta sopportare ai gruppi con i miei animaletti e topolini e ringrazio E. per la fermezza e sincerità con cui si è sempre posta nei miei confronti! Ringrazio la R e tutte le psicoterapeute che ne devono sentire di matte! Ed ora eccomi a voi ragazze, fidatevi, non abbiate paura di questo posto, tornate a sorridere, ad amare i vostri genitori, i vostri amici, la vita fuori è bella, c’è un mondo da scoprire e noi abbiamo la fortuna di essere giovani, di sperimentarci, divertirci, diventare ciò che vogliamo! Forza, alzatevi sorridendo la mattina, affrontate la giornata in modo positivo e vedrete che la voglia di vivere è lì che vi aspetta.
Guardatevi dentro ed esprimete ciò che di buono avete da dare agli altri.

Con affetto, A.